Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio - Comune di Casola Valsenio

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Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio

 
italia

ISPRA

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

 

 

Dissesto idrogeologico in Italia:

pericolosità e indicatori di rischio

 

Rapporto ufficiale 2015

 

 

 

 
 

 
 

ispra

ALLUVIONI E FRANE:

7.145 I COMUNI A RISCHIO

 

 

Sono 7.145 i Comuni a rischio frane e alluvioni e se in Italia superano 7 milioni i residenti in pericolo (12%), più di 34mila beni culturali e architettonici (18,1%) sono minacciati da crolli e colate di fango mentre oltre 12mila sono esposti ad allagamenti: ad accendere la spia rossa è ancora una volta l'Ispra con il rapporto «Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio» pubblicato sul rinnovato sito di #Italiasicura. Lo studio, oltre a offrire una visione completa e attuale dei fenomeni franosi, idraulici e di erosione costiera dell'intero territorio nazionale, contiene indicatori relativi a popolazione, imprese, beni culturali e superfici artificiali, necessari per la programmazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio. Dati e informazioni che sono stati "mosaicati" da Ispra sulla base delle perimetrazioni della pericolosità da frana e idraulica realizzate dalle Autorità di bacino, Regioni e Province autonome, sono ora disponibili online sulla piattaforma cartografica Italia Sicura (http://mappa.italiasicura.gov.it ) e sul Geoportale Ispra (http://www.geoviewer.isprambiente.it ).

L'Ispra ha potuto realizzare il mosaico delle aeree pericolose utilizzando i dati raccolti da Autorità di bacino e Regioni: le zone a rischio alluvioni sono quelle perimetrate in attuazione del Dlgs 49/2010, mentre per le zone a rischio frana l'Istituto ha elaborato i Piani di assetto idrogeologico (Pai).

  • Popolazione in pericolo

In Italia oltre 1 milione di persone vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3 e P4), mappate nei Pai e quasi 6 milioni vivono in zone alluvionabili classificate a pericolosità idraulica media P2 con un tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (perimetrate nell'ambito della «direttiva alluvioni» - Direttiva 2007/60/Ce).
Se Campania, Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna sono le regioni con i valori più alti di popolazione a elevato rischio frana, i numeri più rilevanti di persone a rischio alluvione, nello scenario di pericolosità idraulica media, si riscontrano in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.

  • Comuni a rischio

L'88% dei Comuni sono a rischio frane e alluvioni: il 20,3% (1.640 Comuni) hanno nel loro territorio solo aree ad elevata propensione a fenomeni franosi, il 19,9% (1.607 Comuni) solo quelle a pericolosità idraulica, mentre nel 48,2% (3.898 Comuni) coesistono entrambi i fenomeni. In Italia la superficie complessiva ad elevata pericolosità ammonta a 47.747 km2 (15,8%) e Valle D'Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata sono le Regioni che hanno il 100% dei Comuni interessati da aree a elevata pericolosità. A queste, si aggiungono Calabria, Provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di Comuni interessati maggiore del 90%. Sono, invece, 51 le province con il 100% dei comuni a rischio per frane e inondazioni.

 

  • Beni culturali

Il 18,1% dei beni culturali architettonici, monumentali e archeologici è potenzialmente soggetto a fenomeni franosi di cui il 5,4% (oltre 10mila beni) rientrano in aree a pericolosità elevata e molto elevata soprattutto in Toscana, Marche, Emilia Romagna, Campania, Liguria e Molise.
Sono invece circa 29mila i monumenti che rientrano nello scenario di pericolosità media delle alluvioni, mentre oltre 40mila sono i beni culturali a rischio per eventi estremi P1 (meno probabili, ma più intensi). Le regioni con il numero più alto di beni a rischio medio, sono Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana. Tra i comuni, spiccano le città d'arte di Venezia, Ferrara, Firenze, Ravenna e Pisa.

 

  • Imprese

Sono infine quasi 80mila (circa l'1,7%) le imprese che si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata per un totale di oltre 200mila addetti a rischio. Le regioni con il numero più alto di unità locali a rischio sono Campania, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.
Esposte, invece, al pericolo inondazione nello scenario medio, sono 576.535 unità, per un totale di oltre 2 milioni di addetti. Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria e Lombardia, sono le regioni con il numero più elevato di imprese vulnerabili al fenomeno idraulico.

 

  • Gli interventi finanziati

Per Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura, il Governo ha scelto la strada della prevenzione «finanziando con oltre 750 milioni di euro i 33 più importanti cantieri per la sicurezza delle nostre città, dove maggiore è il numero di persone, attività economiche e beni culturali esposti al rischio di finire sommersi da un'alluvione o sepolti da una frana. Entro questa estate saranno consegnati lavori per circa 254 milioni. Oltre agli interventi, già in corso, sul Fereggiano a Genova (45 milioni ) e sul Seveso a Milano (30 milioni ) si prevede già a partire dal mese di Marzo l'intervento sul litorale di Cesenatico (21 milioni) e quindi sul Lambro a Milano (6,5 milioni) e a seguire ancora sul Bisagno a Genova (95 milioni), su alcuni lotti del Lusore a Venezia (10 milioni) e dell'Astico per Vicenza (31,3 milioni) e infine su alcuni, più piccoli, interventi nell'area di Carrara e Pisa (3,6 milioni)».

 

 

 

testo di Roberta Giuliani

 
Rapporto completo anno 2015: