Valorizzazione del patrimonio boschivo: attività e programmi - Comune di Casola Valsenio

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Valorizzazione del patrimonio boschivo: attività e programmi

 

 

VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO BOSCHIVO

 

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Il Servizio Politiche per la Montagna dell'Unione della Romagna Faentina, per quanto riguarda la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo, opera su tre diversi fronti di attività:

 

 

  1. in qualità di Ente forestale: l’ente territoriale competente all’esercizio delle funzioni di cui alla Legge regionale n. 30 del 1981, individuato dall’art. 21, comma 2, della legge regionale 30 luglio 2015 n. 13. Gestisce le materie attribuite  all’Unione in ambito forestale con la valorizzazione dei boschi che viene attuata attraverso le forme di governo e trattamento che meglio consentono la tutela, lo sviluppo e la rinnovazione dei soprassuoli boschivi in relazione agli strumenti di pianificazione e di programmazione vigenti e in conformità alla legge e ai principi della gestione forestale sostenibile
  2. in qualità di gestore dei beni silvo-pastorali appartenenti al Patrimonio indisponibile della Regione Emilia-Romagna  (Complesso Forestale Alto Senio in Comune di Casola Valsenio e Castel del Rio e Complesso Forestale Alto Lamone in Comune di Brisighella), attua interventi selvicolturali e di difesa del suolo secondo quanto regolamentato dai Piani di Gestione Forestale vigenti
  3. in qualità di ufficio di supporto per i Comuni  dell’Unione per la realizzazione di interventi forestali in aree pubbliche.

1. Materie attribuite dalla Regione Emilia-Romagna (L.R. 13/2015)

  • a - Forestazione (art. 8 c. 4 e art. 21): istruttoria tecnico-amministrativa delle istanze presentate sulla piattaforma informatica regionale, comprensiva di eventuale accertamento in loco e rilascio del provvedimento finale ai sensi del nuovo Regolamento forestale (Reg. RER n. 3 del 1 agosto 2018); rapporti con Servizio regionale Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna, assistenza utenti, rapporti con CAA e Gruppo Carabinieri Forestale;
  • b - Piani di assestamento forestale (L.R. 30/81 art. 10 e D.G.R. 1537/2015): parere sugli indirizzi tecnico-programmatici sulla redazione di P.A.F. e parere sugli elaborati; collaborazioni varie con Servizio regionale Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna e tecnici incaricati;
  • c - Riconsegna terreni boscati: rapporti con utenza e riscontri istanze, predisposizione verbali affermazione boschiva e redazione Piani di Coltura e Conservazione;
  • d - Rimboschimento compensativo: rilascio del parere ai sensi della L.R. 30/1981 e della D.G.R. 549/2012, per le valutazioni di ordine selvi colturale, naturalistico ed ambientale; verifica congruità calcolo oneri di compensazione;
  • e - Vincolo idrogeologico (art. 8 c. 4 e art. 21): istruttoria tecnico-amministrativa delle istanze presentate ai sensi della D.G.RER n. 1117/2000, comprensiva di eventuale accertamento in loco e rilascio del provvedimento finale; assistenza utenti, rapporti con Gruppo Carabinieri Forestale.
  • f - Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei (L. 352/1993 e L.R. 6/1996): definizione delle modalità attuative sul territorio, rapporti con utenza, definizione aree con riserva della raccolta, consultazione soggetti interessati e stipula convenzioni annuali, distribuzione tesserini, controllo, rendicontazione e liquidazione competenze.
  • g - Sanzioni in ambito di Regolamento forestale, Vincolo idrogeologico e Disciplina della raccolta funghi: istruttoria amministrativa (registrazione, accertamento riscossione, controllo atti, registrazione incassi, ecc.). Il contenzioso viene gestito dal SUAP
  • h - Incendi boschivi:
    • Piano regionale di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2017-2021; Collaborazione con Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, Coordinamento provinciale delle Associazioni di Volontariato della Protezione Civile di Ravenna, Carabinieri Forestale e Vigili del Fuoco, per la predisposizione dei progetti relativi alla campagna annuale antincendi boschivi (AIB); predisposizione atti, contratti e liquidazione spettanze.
    • L'art. 10 della Legge 21/11/2000 n. 353 “, Legge quadro in materia di incendi boschivi”, prevede in capo ai Comuni, specifiche attività conseguenti al verificarsi di incendi di zone boscate e pascoli, che si concretizzano infine nell'approvazione a cadenza annuale degli “elenchi definitivi e relative perimetrazioni” delle aree percorse dal fuoco. A tali aree la legge associa una serie di divieti, prescrizioni e sanzioni che hanno ricadute su più fronti, rispondenti a competenze di Enti diversi.

 

 

3. Gestione del Patrimonio indisponibile forestale regionale

L’Unione della Romagna Faentina gestisce e tutela i beni silvo-pastorali appartenenti al Patrimonio indisponibile della Regione Emilia-Romagna, all’interno del Complesso forestale “Alto Lamone” (Ha 1.148,69) situato in Comune di Brisighella (RA), e del Complesso forestale “Alto Senio” (Ha 993,38) situato in Comune di Casola Valsenio (RA) e Castel del Rio (BO). Dei beni silvo-pastorali in gestione (fabbricati, castagneti, terreni, boschi, viabilità, ecc.), il patrimonio forestale (boschi, arbusteti, radure, ecc.) e la viabilità connessa (preclusa al transito dei mezzi motorizzati) sono gestiti direttamente dal Servizio Politiche per la montagna, attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tutti questi interventi sono regolamentati dai Piani di Gestione Forestale approvati dalla Regione Emilia-Romagna. La superficie in assestamento del Complesso forestale Alto Senio è pari a Ha 992,03, mentre nel Complesso forestale Alto Lamone è pari a Ha 1.143,99. I piani di assestamento forestale prevedono l'esecuzione d'interventi al fine di attuare una gestione forestale sostenibile e conforme ai piani e regolamenti sovraordinati; indicano con estremo dettaglio le tempistiche e le modalità operative di ogni intervento. Per attuare gli interventi selvi-colturali previsti nei Piani di Gestione Forestale, il Servizio Politiche per la montagna utilizza le seguenti fonti di finanziamento:

  • proventi dei canoni di concessione dei fabbricati, castagneti e terreni prato-pascolo e della vendita di legna (circa € 30.000,00 annui)
  • contributi annuali concessi da ATERSIR per la tutela della Risorsa idrica nel territorio montano ai sensi della D.G.R. 933/2012 (€ 157.785,04 lordi annui)
  • finanziamento regionale concesso dal Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna per gli interventi da effettuare sul Patrimonio indisponibile forestale regionale (circa € 21.230,00 lordi annui)
  • finanziamenti PSR - Misure forestali 8.3, 8.4, 8.5 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna, a seguito della candidatura di progetti di interventi selvicolturali, di sistemazione idrogeologica e di difesa del suolo ai relativi Bandi di contributo. Nell’arco temporale di validità del vigente Piano di Sviluppo Rurale (2014-2020), il Servizio Politiche per la montagna dell’URF è stato beneficiario di circa € 1.100.000,00 di contributo (http://www.romagnafaentina.it/I-servizi/Politiche-per-la-montagna/Documenti-e-Progetti/Programma-di-Sviluppo-Rurale ).

In generale gli interventi forestali sono eseguiti in attuazione dei piani di assestamento forestali dei due complessi forestali in gestione. Le principali tipologie di interventi che vengono realizzate sono le seguenti:

  • Tagli fitosanitari con il fine di ridurre i danni al soprassuolo dovuti a particolari condizioni climatiche estreme e/o attacchi parassitari come il bostrico (Ips typographus).
  • Avviamenti all’alto fusto eseguiti sia tradizionalmente tramite la selezione degli allievi sia con la matricinatura progressiva, il governo ad alto fusto permette di ridurre gli impatti antropici dovuti ai frequenti interventi di ceduazione, guidando il bosco verso una fisionomia più naturale.
  • Tagli intercalari delle conifere (diradamenti) per un corretto mantenimento di impianti artificiali, aumentandone la stabilità e il valore socioeconomico.
  • Tagli di sostituzione di specie, principalmente eseguito a discapito delle pinete di pino nero (Pinus nigra) che hanno già raggiunto l’obbiettivo di migliorare il suolo per l’insediamento naturale di specie autoctoni.
  • Mantenimento di habitat di interesse comunitario tramite cure colturali e sfalci.

2. Consulenza forestale per Comuni URF

Un esempio rappresentativo è stata la manutenzione eseguita all’interno della tenuta del Cardello a Casola Valsenio finanziata con i Fondi derivanti dagli interventi compensativi (R.E.R. - D.G.R. 549/2012). La superficie forestale nelle vicinanze della villa è stata oggetto di piantumazioni e gestioni passate paragonabili a cure colturali di un parco; la riduzione d’intensità della manutenzione ha portato a fenomeni di instabilità e l’avviamento di processi tipici dell’evoluzione naturale del soprassuolo arboreo. Gli interventi eseguiti, mirati e adeguati alle singole zone, hanno avuto lo scopo di guidare il soprassuolo verso una stabilità ecologica e strutturale più compatibile con la fruizione turistica ma comunque mantenendo le caratteristiche di estrema peculiarità del parco.